Monitoraggio

Il controllo totale di tutti i flussi di energia tramite App!

Monitorare gli impianti fotovoltaici è fondamentale per avere consapevolezza dei propri consumi e per sfruttare l’impianto fotovoltaico al massimo delle sue performance.

Fino a pochi anni fa gli impianti fotovoltaici erano generalmente privi di un sistema di accumulo (troppo costosi, pesanti, ingombranti e non ancora molto performanti e affidabili). L’inverter era un “inveter fotovoltaico” puro in grado di trasformare l’energia elettrica da Corrente Continua in Corrente Alternata (nel rispetto di specifiche caratteristiche tecniche definite da una serie di norme, come la CEI 0-21).

Il monitoraggio da remoto degli impianti fotovoltaici non era una prassi: il cliente visualizzava i dati principali sul display dell’inverter, dati generali che non offrivano una idea precisa dei flussi di energia ma consentivano almeno al cliente di verificare se il suo impianto stesse funzionando o meno (ma con poche indicazioni su come stesse funzionando).

Da questo punto di vista gli “inverter ibridi” hanno rappresentato una svolta. In primis perché le batterie sono connesse sul lato DC dell’inverter, quindi più efficienti di quelle connesse sul lato AC. Ma non è l’unico motivo: un inverter ibrido ti consente, rispetto ad un inverter tradizionale di pari taglia, di sovradimensionare maggiormente il generatore fotovoltaico in modo da stoccare nelle batterie l’eventuale energia prodotta in eccesso.

Il termine Ibrido sta proprio ad indicare questa doppia funzione: gestione del fotovoltaico e gestione delle batterie.

In più l’inverter ibrido – anche se si usa come semplice inverter fotovoltaico –  ti consente di monitorare l’impianto senza dover acquistare ed installare un meter o contatore esterno (se non in casi eccezionali).

Il monitoraggio da remoto ci offre una completa rappresentazione, semplice ed intuita, dell’andamento della produzione e dei consumi tramite grafici di vario tipo: a torta, a linee, istogrammi.
Vengono monitorati tutti i flussi di energia: kWh prodotti dal fotovoltaico, immessi (o prelevati) dalla batteria, immessi (o prelevati) dalla rete. Possiamo pertanto verificare il corretto funzionamento dell’impianto fotovoltaico e constatare se in casa abbiamo delle utenze energivore (pompe, frigorifero…).

Se l’impianto in una bella giornata di sole produce molto, i primi consumi che soddisferà saranno prioritariamente quelli di casa. A batterie cariche, tutta l’energia che non serve per soddisfare casa verrà immessa in rete. Il sistema quindi cerca di limitare al minimo l’energia immessa in rete, del resto in termini puramente economici vale più un kWh “non prelevato” che un kWh “immesso in rete”. Ed è proprio sulla base di questo principio che si sono diffusi i sistemi di accumulo.

Anziché cedere energia alla rete ad un costo contenuto (intorno ai 0,1 € al kWh immesso), è più conveniente stoccarla in modo da non doverla poi prelevare al prezzo di mercato (spesso superiore ai 0,40 € al kWh) la sera e in tutte le condizioni di scarso irraggiamento solare.

Le immagini che vedete in questa pagina sono degli screenshot ricavati dal monitoraggio di un impianto installato recentemente con prodotti ZCS. Ogni monitoraggio ha una sua grafica particolare ma i dati che forniscono sono generalmente gli stessi.
Nel caso specifico gli screenshot si riferiscono ad un impianto da
7,5 kWp, inverter ibrido ZCS Azzurro HYD 6000 HP, orientamento Sud/Est , sistema di accumulo lato DC da 10 kWh monitorato alle ore 18 del 2 ottobre.

Nella prima schermata in alto (“Figura 1”) abbiamo i valori istantanei della potenza. Si può notare la direzione e l’entità del flusso di energia: dalla rete non c’è alcun prelievo, i consumi di casa sono sodisfatti in parte dal fotovoltaico (154 W) – che sta ancora producendo nonostante l’orario e l’orientamento a Sud/Est – ed in parte dalle batterie (159 W), ancora quasi completamente cariche (96% di SOC: State Of Charge).

Nell’immagine successiva (“Figura 2”) abbiamo invece un grafico a torta che ci consente di valutare – tra gli altri dati – anche l’autoconsumo.

Un autoconsumo del 98,4% significa che l’energia che il cliente preleverà dalla rete è passata dal 100% (prima dell’installazione dell’impianto fotovoltaico con accumulo) all’1,6%. In altre parole i consumi di casa sono stati abbattuti del 98,4%. Quindi non si tratta di un abbattimento del 100% della spesa ma quasi.

L’ultima videata (“Figura 3“) ci informa su come vengono gestiti i kWh prodotti dal fotovoltaico, indicando quanta energia fotovoltaica consumiano e quanta ne immettiamo in rete. Possiamo notare come per abbattere i consumi di casa ci basta il 46,3% di tutta la produzione! In altre parole questo risultato si ottiene immettendo in rete oltre la metà della produzione fotovoltaica, eccedenza energetica che ci consente di incassare dei soldi dal GSE e – soprattutto – di avere una produzione invernale accettabile per il nostro fabbisogno energetico

Questa condizione non è l’eccezione bensì la norma coi nuovi impianti residenziali (se ben dimensionati).